2001 Nel corso della partita Suárez si rende protagonista di un grave episodio, un morso a Giorgio Chiellini non visto dall’arbitro ma rilevato nella prova televisiva, condotta antisportiva che costerà al calciatore la squalifica per 4 mesi dal calcio e per 9 giornate con la maglia della nazionale. I pantaloncini erano bianchi con orli azzurri, che ricalcavano il medesimo design visto per le maniche; sulla coscia destra, ma nella parte alta, era collocato il logo del club; sulla sinistra, invece, in blu scuro era riprodotto il numero di maglia. Lo scollo era a «V» – anche se una porzione di tessuto azzurro ne univa i bordi, rendendolo, in pratica, un girocollo – ed era realizzato in bianco, con bordo superiore blu scuro e con rinforzi superiori e inferiori in azzurro; inoltre, sul retro, era riprodotta in azzurro la «N» propria del logo del club. Azzurri erano i pantaloncini, che sui lati proponevano il medesimo triangolo delle maniche, che, però, aveva il vertice rivolto verso l’alto: anche in questo caso uno dei due bordini si prolungava, andando verso l’alto e verso la parte anteriore del calzoncino.

Tale triangolo era bordato, su due lati, di bianco: uno dei due bordini, poi, si prolungava andando lungo la parte anteriore della manica lunga fino a giungere al polsino che era azzurro. Le maniche erano azzurre e avevano nella parte alta un triangolo blu, con la punta rivolta verso il basso. I calzoncini erano bianchi e recavano su entrambi i lati una striscia azzurra; inoltre sulla destra era riportato il numero di maglia in blu, mentre sulla sinistra compariva il logo del club. Girocollo e polsini erano blu, il colletto era bianco, così come i calzoncini che a destra recavano, in blu, il numero di maglia. La maglia 1999-2000, recava, su petto e schiena, in prossimità delle maniche, due strisce verticali blu scuro, il colletto era azzurro, lo scollo a «V» e i polsini erano blu scuro con due righini azzurri; calzoncini e calzettoni non differivano da quelli dell’anno precedente. L’unica stagione in cui la squadra napoletana non ha giocato con la tradizionale home azzurra è stata la 2002-2003. In quell’annata, lo sponsor tecnico propose un template a strisce verticali bianche e azzurre in «stile Argentina». Nel triennio 2000-2003, le maglie del Napoli tornarono a essere realizzate in trama: strisce verticali più sottili, alternate a strisce più spesse, contenevano logo e wordmark del nuovo sponsor tecnico.

Bianchi con logo del club sulla destra erano i calzoncini, negozi maglie calcio mentre azzurri erano i calzettoni. I calzettoni erano azzurri con due righe orizzontali, non adiacenti, una bianca e una blu scuro. Particolarità della maglia di questa annata era la presenza, sul torace, in prossimità di entrambe le maniche, di due strisce non adiacenti, una bianca (più spessa e in posizione esterna) e una blu scuro (meno spessa e in posizione interna). È da rilevare, inoltre, che per la prima di campionato, furono approntate maglie home con numero di maglia in bianco e caratteri del nome in nero e disposti linearmente, mentre per il prosieguo della stagione anche i caratteri furono riprodotti in bianco e, inoltre, disposti ad arco. Il 2023 è stato anche un grandissimo anno per le maglie celebrative o limited edition, con un ritorno importante dello stile vintage. Molti dei successi spezzini conseguiti negli anni seguenti arriveranno grazie al rivoluzionario schema di gioco proposto da Barbieri, il «mezzo-sistema» (che prevedeva l’introduzione del «libero»): l’allenatore lo aveva imparato quando era stato vice dell’inglese Garbutt negli anni del Genoa.

Quasi completamente sparite nel corso degli anni settanta, le tute assumono grande popolarità negli anni ottanta nella scena hip hop e della break dance. Avversario fu il favorito Brasile, campione uscente, contro il quale i danesi disputarono una grande gara, senza alcun timore reverenziale. Il rendimento sorprendente durante la prima stagione in massima serie porta la squadra di Delneri al centro di una grande attenzione mediatica, inducendo la stampa a parlare di miracolo Chievo. Sul retro del colletto, al centro della zona bianca, in azzurro, era riprodotta la «N» tipica del logo del club. Sullo sfondo della maglia 1996-1997, invece, comparve il logo del club, che occupava l’intero torace della jersey, a questo, poi, si sovrapponeva una fascia che riproduceva un motivo – azzurro (tre differenti tonalità) e bianco – ispirato al logo dello sponsor tecnico. Nelle ultime partite di quella stagione, però, l’allora presidente Salvatore Naldi, per scaramanzia, optò per un ritorno alla casacca tradizionale, sicché, nel decisivo rush per la salvezza, la squadra tornò a indossare le divise dell’annata precedente, con la differenza che nomi e numeri di maglia erano riprodotti non in bianco, ma in blu scuro. Il design, però, rimase lo stesso della maglia degli europei, con la differenza estetica più sostanziale riguardante il colletto, semplificato nella nuova versione.

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