Lo sponsor principale è per il settimo anno consecutivo la Poliplast del presidente Cornelio Lorenzini, mecenate del calcio dilettantistico locale. Questo museo fu creato nel 1960 nel Palazzo Ruberti di Maglie, ed è importante per la specificità delle sue collezioni dedicate alla geologia, alla paleontologia e alla preistoria, per un ampio territorio dell’Italia meridionale. Respirai a lungo. Il sole era oramai una sfera morbida che accarezzava le spalle e i capelli, sollevando il profumo delle rose tardive. Un anno fa, al «Mundialito», Carlo Ancelotti era esploso, aveva avuto l’orologio d’oro per il gol-lampo messo a segno a dispetto di qualsiasi concorrenza. Riassegnato dopo cinque stagioni al girone A, composto da sole squadre del Nord Italia, il Südtirol si insedia fin da subito ai vertici della classifica e all’11ª giornata diventa capolista; il 12 dicembre, grazie al pareggio esterno per 0-0 con il Padova, i biancorossi diventano campioni d’inverno. Nella stagione 2011-2012 la squadra viene assegnata al girone B di Prima Divisione e l’allenatore Giovanni Stroppa la conduce al settimo posto finale in stagione regolare, mancando l’accesso ai play-off solo all’ultima giornata. Nel corso di questa stagione, peraltro, le difficoltà finanziarie originatesi nel «post-Goller» si acuirono ulteriormente: le casse della società erano in sofferenza e solo l’intensificazione dell’impegno di Hans Krapf riuscì a ricompattare il direttivo e a scongiurare lo spettro della cessata attività.
Nel corso dell’annata 2005-2006 il presidente Leopold Goller, alle prese con difficoltà economiche e problemi di salute, lasciò il posto a Werner Seeber, che cumulò la carica con quella di direttore generale. Nel corso della stagione viene altresì completato il primo lotto di lavori allo stadio Druso, comportando per il Sudtirol il dover giocare le prime partite interne dell’annata a Salò. Mi dispiace che, nonostante le richieste di voto procedurale, non solo sulla fiume, perché il mio collega le ha chiesto anche altri voti, si è fatto di tutto per non arrivare a un voto, perché ? Decisive si rivelarono le ultime tre giornate della stagione regolare, due delle quali segnate da scontri diretti: al 32º turno i biancorossi pareggiarono per 0-0 con lo Spezia, indi al 33º vinsero per 0-1 contro il Pavia e infine, il 9 maggio 2010, batterono per 1-0 la Valenzana dinnanzi a uno stadio Druso tutto esaurito (3 500 spettatori). Dinnanzi alla minaccia di ulteriori sanzioni, il Südtirol infine acconsentì a ristabilirsi a Bressanone, giocandovi le prime partite del successivo campionato, finché la FIGC – accogliendone le istanze – concesse una deroga per la ri-adozione dello stadio Druso. In finale si incontra la Pro Vercelli, che nella gara di andata si impone al Druso per 0-1 e pareggia 1-1 il ritorno al Silvio Piola di Vercelli, maglia inter nuova estromettendo nuovamente i biancorossi dalla rincorsa alla serie cadetta.
Nella stagione regolare 2012-2013 la squadra, inserita nel girone A e guidata in panchina da Stefano Vecchi, si piazza quarta e si qualifica ai play-off, dove viene eliminata in semifinale dal Carpi (che poi salirà in serie B). Nel 2006-2007 la squadra altoatesina si presentò per la settima volta consecutiva al via del girone A di Serie C2, affidata alla guida tecnica di Aldo Firicano: dopo aver concluso il girone d’andata al terzo posto in classifica, distaccato di soli due punti dalla capolista Nuorese, un’involuzione di tendenza la condusse a terminare la stagione regolare in settima posizione, mancando l’accesso agli spareggi per la promozione. Gli altoatesini ottengono peraltro il più lungo record d’imbattibilità del campionato, che resiste fino alla 29ª giornata, quando subiscono la prima sconfitta in campionato per mano del Piacenza, e arrivano per la prima volta in finale di Coppa Italia Serie C, dove tuttavia vengono battuti dal Padova (0-0 l’andata in trasferta, 0-1 il ritorno in casa); la squadra veneta si rivela altresì l’unica competitrice del Südtirol, che nelle ultime giornate di campionato ne subisce la rimonta, con riduzione del vantaggio da 10 a 2 punti.
Eppure il club non ha mai smesso di produrre talenti da nazionale, come Martina Crippa e Cecilia Zandalasini, perché ha sempre dato risalto al settore giovanile, che per noi resta fondamentale. Lui, povero, è cresciuto con l’amore del pallone in una famiglia disgraziata: papà del Bari (e passi), mamma interista (roba da chiedere d’esser dato in adozione) e soprattutto uno zio completamente rincitrullito dalla Juventus. JUVENTUS (seconda maglia) – anticipazione – Secondo le indiscrezioni di FootyHeadlines potrebbe essere questa la veste da trasferta dei bianconeri della prossima stagione: un design particolarissimo ispirato all’estate italiana. Nuovi problemi insorsero però nell’estate 2007, quando alla società venne contestata la non coincidenza tra sede legale (formalmente rimasta a Bressanone) e campo interno (ormai da sette anni a Bolzano): nonostante le insistenze del Südtirol, che evidenziò l’inevitabilità di servirsi dello stadio Druso, stante l’insufficienza strutturale dei campi sportivi brissinesi, la Lega Professionisti Serie C impose ai biancorossi di giocare le proprie gare casalinghe nella stessa città della sede legale. Le scelte della società si rivelano fruttuose e il Südtirol si propone quale squadra di vertice del girone B di Serie C: trascinata dalle 13 reti del 27enne attaccante italo-svizzero Rocco Costantino (prelevato dalla Vis Pesaro dopo una lunga permanenza in squadre dilettantistiche) la compagine biancorossa si mantiene nelle zone alte della classifica e infine riesce a chiudere la stagione regolare al secondo posto alle spalle del solo Padova.
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