Lo stesso argomento in dettaglio: Coppa Italia 2003-2004 (calcio femminile). La stessa iniziò a farsi conoscere anche fuori dai confini italiani, tanto che nel maggio 1978 arrivò la prima affermazione dei grifoni in campo internazionale grazie alla vittoria della Coppa d’Estate, un’edizione speciale dell’Intertoto, trionfando in un girone composto dai belgi del Waregem, dai tedeschi occidentali del Monaco 1860 e dai francesi del Nîmes Olympique. Oltre ai vari titoli ottenuti nelle serie minori nazionali, in campo internazionale il club si fregia di una vittoria a testa nella Coppa d’Estate e nella Coppa Intertoto UEFA; in virtù di quest’ultimo successo è tra le 12 squadre italiane e 82 europee che hanno vinto almeno una delle competizioni confederali per club. Il Perugia si mantenne nelle posizioni di testa fin dalle prime domeniche di campionato, riuscendo a tenere il passo del più quotato Verona, retrocesso a tavolino dalla Serie A e dato come favorito per la vittoria finale. La storica società biancorossa si riorganizzò l’anno successivo, venendo iscritta alla Serie C. Affidata all’allenatore ungherese Aleksandar Peics, la formazione si ritrovò dopo poche giornate in testa alla classifica, salvo poi cessare l’attività per gli eventi bellici della seconda guerra mondiale. Guarita. Gli unici fantasmi che ancora rimangono sono la ricerca della ricchezza e del benessere.
La squadra era allenata ancora da Guido Mazzetti, mentre i protagonisti dell’annata furono la mezzala Carlo Azzali e le punte Gigi Gabetto, figlio di Guglielmo del Grande Torino, e Angelo Montenovo. I buoni risultati conseguiti negli anni precedenti – e nonostante la tragedia che colpì la squadra il 30 ottobre 1977 con la prematura scomparsa di Curi, stroncato da un arresto cardiaco all’età di 24 anni durante la sfida interna contro la Juventus, nello stadio che da lì in avanti prenderà il suo nome – furono il preludio alla stagione 1978-1979, nella quale il Perugia divenne la prima squadra a completare il campionato di Serie A senza perdere una partita, rimanendo inoltre in lotta fino alle ultime giornate per la conquista dello scudetto. Stabilizzatosi in Serie B a cavallo degli anni 1960 e 1970, fu nel campionato 1974-1975 che avvenne la vera e propria svolta nella storia del Perugia. Il Perugia ottenne la promozione in Serie A con tre punti di vantaggio sul Como e quattro sul Verona: l’ultima partita casalinga – peraltro quella dell’addio al Santa Giuliana in favore del nuovo Comunale di Pian di Massiano -, giocata sette giorni dopo e vinta 2-1 col Novara, suggellò la conclusione di una stagione indimenticabile.
Nella stagione 1931-1932 il Perugia arrivò a un passo dalla Serie B concludendo in vetta il girone E del campionato, ma nei seguenti gironi finali la sconfitta 2-3 a Genova in casa della Sampierdarenese li relegò al secondo posto della classifica, mancando la promozione proprio a favore dei liguri. Il 1912 è anche l’anno in cui si costituì il comitato promotore per la costruzione di un «grandioso stadio perugino»: difatti il capoluogo ancora non disponeva di un vero e proprio impianto sportivo, tanto che le gare e gli allenamenti delle squadre calcistiche si svolgevano alla bell’e meglio al campo di Piazza d’armi – il cosiddetto Piazzone della città, poi divenuto l’odierna piazza Partigiani -, che veniva pionieristicamente segnato col gesso. Gli interventi, effettuati nei confronti di locali commerciali ed insediamenti produttivi, hanno consentito di trovare e sequestrare 2.748 magliette con i loghi contraffatti delle squadre di club della seria A italiana, della Premier League inglese e della nazionale italiana e 77 semilavorati della maglietta della nazionale italiana.
L’Albania, però, terminò al quarto posto il proprio girone, dietro a Francia, Turchia e Islanda, e, anche a causa della prestazione negativa in UEFA Nations League, i rossoneri mancarono l’accesso alla fase finale del campionato europeo 2020. Il nuovo decennio dell’Albania cominciò con la UEFA Nations League 2020-2021. Inseriti come teste di serie in un girone che comprendeva Bielorussia, Lituania e Kazakistan, iniziarono la campagna vincendo per 0-2 contro i bielorussi a Minsk, ma tre partite senza successi sembrarono peggiorare la situazione dell’Albania, che, tuttavia, riuscì poi a recuperare lo svantaggio in classifica, terminando il girone al primo posto grazie al successo per 3-2 all’ultima giornata contro la Bielorussia e guadagnando così la prima promozione in Lega B nella storia della nazionale albanese. La matematica promozione arrivò il 21 maggio 1967 e l’autore della rete decisiva contro la Sambenedettese fu un attaccante perugino, Eros Lolli. E poi quando dici provinciale è come se il vecchio, l’antico, la tradizione riuscissero a difendersi e a resistere contro il giovane, il grande, il nuovo. Nuovi anche molti giocatori della squadra, tra cui l’estremo difensore Roberto Marconcini, il libero Pierluigi Frosio, la mezzala Franco Vannini, il compagno di reparto Renato Curi e la punta Paolo Sollier, quest’ultimo salito alle cronache extracalcistiche per la sua militanza in Avanguardia operaia e divenuto poi noto come scrittore.
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