“Se il governo del calcio è sempre più nevralgico per i proventi miliardari che gestisce, è diventato altrettanto cruciale sul piano politico”, conclude Bellinazzo. Sotto la guida del tecnico Gabriele Graziani, subentrato a dicembre, a fine stagione alla squadra riesce a risollevarsi e a ottenere la salvezza all’ultima giornata, superando in casa il Südtirol per 3-1. Ciò però non basta a salvare la società, che accumula ritardi nel pagamento degli stipendi, i quali si aggiungono ai debiti pregressi lasciati dagli ex proprietari Serafino Di Loreto e Sandro Musso, ai quali la cordata romana non riesce a far fronte. La situazione societaria non migliora, ma nel campionato 2014-2015 la squadra riesce a conquistare la salvezza con tre giornate d’anticipo sulla fine della stagione regolare. La squadra termina il campionato a metà classifica ma in società si cercano soci per continuare a dare vita al progetto. Nella stagione 2005-2006 il Mantova disputa un ottimo campionato da neopromossa, guidando perfino la classifica di Serie B per i primi quattro mesi. Nella semifinale supera il Modena, classificatosi 5º, grazie a due pareggi (0-0 esterno e 1-1 casalingo) e dunque alla migliore posizione di classifica. L’11 giugno 2007 la dirigenza annuncia il nuovo allenatore dell’ACM: è Attilio Tesser, reduce da due brevi esperienze in A con Cagliari e Ascoli.
Mario Gherarducci, Decidono i rigori, Perugia in serie A, in Corriere della Sera, 22 giugno 1998, p. Il 9 febbraio Costacurta si dimette, al suo posto la società ingaggia Mario Somma, che avrà al suo fianco come secondo Alessandro Nuccorini, commissario tecnico della nazionale italiana di calcio a 5. Il Mantova chiude la stagione al 13º posto, assicurandosi così la permanenza nella serie cadetta per il quinto anno consecutivo. Da gennaio la squadra cala il rendimento, ma riesce comunque a qualificarsi per i play-off con il 4º posto finale. Il Mantova retrocede dopo cinque stagioni in Serie B e con una promozione in Serie A sfiorata nel 2006, quando perse in finale dei play-off contro il Torino. Anche i tifosi non fecero mancare il loro affetto seguendo in migliaia la squadra in casa ed in buon numero anche in trasferta, infatti, circa 6.000 tifosi presero parte alla festa del centenario col Cantù e oltre 3.500 alla terz’ultima giornata di campionato, il 17 aprile 2011, quando vincendo per 3 a 0 contro il CastelnuovoSandrà, il Mantova conseguì matematicamente la promozione in Lega Pro Seconda Divisione.
Le parti per diverso tempo si scambiano accuse di inadempienza, dopodiché il 14 luglio i soci romani annunciano di non essere in grado di onorare le spettanze e di non voler ricorrere contro l’esclusione dal campionato di Lega Pro: questo sancisce definitivamente la fine del Mantova Football Club, nato nel 2010. Nel frattempo Serafino Di Loreto e Sandro Musso avevano rilevato il Rezzato, neopromosso in Serie D: con la cessazione del club virgiliano, essi mettono sotto contratto numerosi ex giocatori biancorossi, compreso il capitano Gaetano Caridi, che andrà a chiudere la carriera di giocatore proprio nella società bresciana. La versione originale del trofeo, di proprietà della FIFA, ha un valore commerciale di circa 155.000 euro (variabile a seconda del prezzo di mercato dell’oro, cifra aggiornata a luglio del 2018), anche se la sua eventuale vendita a un’asta collezionistica porterebbe a una valutazione di gran lunga superiore, per non dire incommensurabile, terza maglia della juve dato l’inestimabile valore come opera d’arte. Il 29 giugno 2018 il club viene rilevato per 623.000 euro dalla società Fiduciaria Emiliana, che nomina alla presidenza il mantovano Ettore Masiello. Il ritorno tra i professionisti del Mantova, l’anno dopo, venne vissuto dalla società più come un trauma che come un’opportunità di rilancio delle sorti biancorosse, dimostrando i grossi limiti delle persone a cui il comune aveva affidato il calcio mantovano tanto che gli stessi tifosi promotori, a cominciare dal Braguzzi, delusi per il mancato rispetto degli impegni economici presi, abbandonano il progetto.
In campionato il Mantova, allenato da Massimo Morgia (uno dei tecnici più esperti della D) perde l’accesso diretto alla Serie C dopo un lungo testa a testa con il Como, mentre in Coppa Italia di Serie D i biancorossi si fermano a pochi passi dalla finale venendo eliminati dai marchigiani del Matelica nel doppio confronto di semifinale (1-1 e 2-1). Ai play-off la formazione di Morgia, dopo aver battuto in semifinale la Caronnese, si arrende in finale alla Pro Sesto azzerando di fatto le probabilità di un ripescaggio in terza serie. L’incontro di andata con il Lecco termina con un risultato di parità (1-1) e di ritorno a Mantova finisce con la vittoria biancorossa (2-1). Contro la Vibonese, poi, dopo un pareggio a reti inviolate a Vibo Valentia, al Danilo Martelli, davanti ad oltre 3.000 tifosi, la partita termina con rotondo 4 a 0, assicurando la permanenza nel calcio professionistico del Mantova. Al termine del campionato, dopo la vittoria sulla SPAL e il pareggio a Sassari, il Mantova viene ammesso in terza serie, ma i debiti causati dalla gestione Lodi iniziano a impattare sull’operatività del club.
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