Il calcio è uno degli sport più amati al mondo, e molti appassionati non vogliono perdere nemmeno un minuto delle partite della loro squadra del cuore. Altro gruppo che ha fatto la storia del tifo potentino è quello denominato Strà Kaos, nato nel 1987 da alcuni militanti degli Ultrà Potenza dissidenti dal gruppo storico. Nel frattempo un’altra semifinale di FA Cup, persa nel 1936 contro lo Sheffield United al Molineux di Wolverhampton, interruppe i sogni di gloria del Fulham, che poteva vantare giocatori nel giro delle nazionali come Albert Barrett e Len Oliver (nato a Fulham, peraltro), entrambi con una presenza nell’Inghilterra nel 1929. In questi anni il Fulham passò alla storia sia per avere schierato il primo giocatore straniero in Football League (l’egiziano Hussein Hegazi) sia per il primo giocatore a trasferirsi all’estero, John Fox Watson (1917-1976) che nel 1948 lasciò Craven Cottage direzione Real Madrid. Di quell’anno, si ricorda un particolare record: dopo 7 secondi e 88 centesimi dal fischio d’inizio di Ancona-Salernitana, Daniele Bellotto della Salernitana mise a segno quello che sarebbe diventato il gol più veloce della storia del calcio professionistico italiano. Con l’avanzare della primavera, però, i granata vissero un brusco crollo, siti per comprare maglie da calcio perdendo contatto dal trenino promozione e collezionando appena 6 punti nelle 10 gare finali del campionato.

A metà di un torneo altalenante, con la Salernitana comunque posizionata al 6º posto (a ridosso dei play-off), saltarono sia il tecnico Raffaele Novelli (già allenatore della Primavera granata nell’era Aliberti), sia il direttore sportivo Enrico Coscia. Dopo due stagioni – pur in modo diverso – deludenti, la Salernitana ripartì da un progetto giovane e ambizioso per il torneo 2001-02: la panchina fu affidata a Zdeněk Zeman, cui la società richiese un campionato di vertice. Nella stessa estate, il sodalizio riacquisì i diritti per chiamarsi Unione Sportiva Salernitana 1919 ed esibirne i simboli distintivi, grazie a un accordo stipulato con la Energy Power. Solo in piano di rateizzazione dei debiti, varato grazie anche al lavoro di intermediazione del direttore sportivo Nicola Salerno, permise alla squadra di essere ammessa in extremis al campionato successivo, ottenendo comunque una penalizzazione di 5 punti. Può essere girocollo o anche con scollo a «V». Potrai anche vedere il design del tuo kit da davanti e da dietro mentre selezioni i capi e fai le tue personalizzazioni.

Nonostante la crisi societaria imperversasse, l’impegno e il particolare entusiasmo del gruppo (rappresentato da giovani quali Jefferson, Antonino Ragusa e Fabinho, oltre a veterani del calibro di Nicholas Caglioni e Davide Carrus) portò a un rinnovato spirito comune che contagiò anche la tifoseria, fruttando la conquista del terzo posto nel girone di campionato, utile a un piazzamento nella griglia play-off. L’infortunio di Giovanni Pisano all’esordio in campionato pesò oltremodo nella prima parte della stagione, influendo negativamente sui risultati di squadra per tutto il girone d’andata; la situazione fu inasprita da una contestazione dei tifosi, che portò alle temporanee dimissioni di Aniello Aliberti dalla carica di presidente. Il sospirato traguardo fece guadagnare al tecnico la riconferma e alla società la possibilità di giocare in Serie B nell’anno del novantesimo anniversario dalla fondazione. Questo ruolino di marcia le consentì di arrivare a giocarsi al meglio le possibilità di promozione. La sconfitta per 2-1, maturata nel secondo tempo della partita, regalò la promozione ai nerazzurri, relegando invece la squadra di Delio Rossi a un amaro quinto posto.

1997-98, raggiungendo la promozione in massima serie con ben 5 partite ancora da giocare. In virtù di tale risultato, e tenuto conto del miglior piazzamento della squadra in campionato rispetto a quello della vincitrice dei play-off del girone A (Fortis Trani), il Maglie riconquistò un posto nella massima serie dilettantistica regionale. Rivitalizzati dal terremoto interno e guidati da un Marco Di Vaio maggiormente decisivo sotto porta, nel girone di ritorno i granata riuscirono inizialmente a ottenere migliori risultati, sconfiggendo molte delle grandi transitate per l’Arechi e, così, risalirono leggermente la china. Oltre alle decisive reti di Marco Di Vaio (21, capocannoniere) ed Edoardo Artistico (12), fu fondamentale l’apporto di un centrocampo di qualità (composto dal già citato Roberto Breda, dai fratelli Giovanni e Giacomo Tedesco e dal trequartista Alessio Pirri), oltre che di una difesa imperniata su cavalli di ritorno (Ciro Ferrara, Vittorio Tosto, rientrato a Salerno l’anno prima) e giovani di buone prospettive (Luca Fusco). Una volta assimilati gli schemi del tecnico, però, la squadra cominciò a macinare gioco e risultati; rinforzata da un mercato di riparazione che permise l’acquisto del portiere Antonio Chimenti, del terzino Vittorio Tosto e del regista Roberto Breda, la compagine granata riuscì a chiudere la stagione regolare al terzo posto in classifica, guadagnando un posto utile per i play-off promozione, grande novità regolamentare di quell’anno.