E infatti pure nel purgatorio cadetto, dove quando serve si randella di santa ragione, Franco Baresi non solo si fece rispettare, ma si confermò il leader della squadra, giocando in pratica da primo centrocampista, visto che col suo tasso tecnico era sprecato in difesa. E così via. Col tempo, una diffusa tradizione orale aveva trasmesso a macchia d’olio questi insegnamenti, al punto che ormai i più esperti erano in grado di effettuare lunghe e articolate interviste a Baresi semplicemente incrociandolo al bar di Milanello. Il calciatore, all’età di 27 anni, si è distinto nella rosa guidata da Simone Inzaghi, diventando un punto di riferimento per l’Inter e suscitando l’interesse di alcuni tra i club più prestigiosi del continente. Più tardi, vincendo la CONCACAF Champions’ Cup 1977 (disputatasi con ritardo), divenne il primo club della CONCACAF ad aggiudicarsi il double. Semifinali in Champions League. Massimiliano Allegri con il 4-3-3: Szczęsny in porta; De Sciglio, Bonucci, Chiellini e Alex Sandro in difesa; Bentancur, Pjanić e Khedira linea di centrocampo; Cuadrado, Dybala e l’ex Red Devil Cristiano Ronaldo tridente offensivo. Cristiano Ronaldo alla Juventus lo è per l’importanza del giocatore e per le prospettive di crescita economica dei bianconeri.

Acquisto Maglie Calcio Real Madrid (MODRIC #10) Bambino Terza 2022/2023 Cristiano Ronaldo, come Neymar, è il testimonial scelto: per lui è il secondo anno di fila, ma il primo con i colori bianconeri. L’urna di Nyon decreta che i blancos dovranno affrontare, in quella che da molti osservatori è considerata una finale anticipata, i francesi del Paris Saint-Germain, guidati in attacco da Neymar, dal giovane talento Kylian Mbappé, da Edinson Cavani e dal grande ex, l’ala sinistra argentina Ángel Di María. 16-11-2021 San Juan Argentina 0 – 0 Brasile Qual. Dopo di lui, sbagliarono Massaro e Baggio e il titolo finì al Brasile. Nel girone di ritorno il Real ebbe una fase più irregolare, pareggiando e perdendo qualche partita di troppo, ma il vantaggio accumulato in precedenza permise di conquistare il titolo con 3 punti di vantaggio rispetto al Barça. Per la prima volta nella storia della Supercoppa Europea, si contendono il titolo due squadre della stessa città. A livello internazionale è la terza squadra al mondo e prima in Sudamerica per numero di titoli maggiori ufficiali vinti: 22 (a pari merito con il Barcellona e alle spalle di Real Madrid e Al-Ahly, rispettivamente a quota 35 e 27). Nella bacheca del club figurano: 6 Coppe Libertadores, 2 Coppe Sudamericane, 4 Recopa Sudamericana, 3 Coppe Intercontinentali, 1 Supercoppa Sudamericana, 1 Copa Master de Supercopa, 1 Coppa d’oro “Nicolás Leoz”, 1 Tie Cup, 1 Copa de Honor Cousenier e 2 Coppe Escobar – Gerona.

Si parla del giovane Gabriel Jesus del Palmeiras, che piace molto anche al Real Madrid, ma il brasiliano sembra, almeno per il momento, intenzionato a restare in patria. Quando Franco Baresi era ragazzino e portava i capelli biondi a caschetto, gli avversari non lo prendevano molto sul serio anche per via del suo morbido tocco di palla che lo faceva sembrare un efebico artista. I rapporti con Arrigo Sacchi, una storia a parte nella carriera di Franco Baresi. Fiero di far parte della Hall of Fame giallorossa. La prima risale al 1982: «Eravamo nello spogliatoio di Cesena, all’ultima giornata del campionato ’81-82» ha raccontato, «ho visto molti compagni piangere: non mi era mai successo. Anch’io mi sono ritrovato in lacrime seduto su una panca». Anzi, due. Per ben due volte (la prima era stata per lo scandalo del calcio-scommesse) si ritrovò tra i cadetti eppure non accettò le offerte di altre squadre di A. Una dimostrazione di attaccamento ai colori che i tifosi non hanno mai dimenticato.

Tanto più che allora in Nazionale giocava il mitico Scirea ed era quindi impossibile pensare di prenderne il posto prima che andasse in pensione. E che Bearzot non attraversasse un momento felice (qualcuno sosteneva apertamente che fosse ormai suonato, come un pugile che ne ha parate troppe con la faccia), fu dimostrato dal fatto che come sostituto di Scirea al sontuoso Baresi preferiva Ubaldo Righetti, un giovane della Roma che avrebbe poi passato la carriera tra Lecce e Pescara. Il trascinatore del Milan divenne campione del mondo in tribuna, poi dovette stare ancora in anticamera, sempre per via della bravura del «mostro» Scirea. Così a tutti è rimasto in mente il duro Baresi in lacrime al centro del campo, nel sole della California, come se la sconfitta avesse infranto un sogno irripetibile, per un giocatore che al mondo aveva ormai vinto tutto. La sua vita divenne subito il Milan, però il desiderio di avere figli suoi è stato sempre fortissimo e, benchè si sia sposato giovane, solo sei anni fa è riuscito a coronare il suo sogno. Lo stesso Ministro Boschi forse non ricorda di avere proclamato lei stessa che la ricerca della più ampia condivisione era possibile, dichiarando che vanno bene allo stesso modo il Mattarellum o lo spagnolo corretto, che anche il sistema dei sindaci poteva andare, l’importante è che l’accordo ci fosse e che non si procedesse a colpi di maggioranza.

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