Dopo aver disputato la successiva partita di campionato contro il Livorno per l’assenza di Dida, torna titolare il 21 febbraio 2010 contro il Bari, parando anche un calcio di rigore a Barreto nei minuti finali dell’incontro. Con il Milan esordisce in Champions League il 15 settembre 1999 in Chelsea-Milan 0-0 e in Coppa UEFA il 20 settembre 2001 in BATE Borisov-Milan 0-2. Nella stagione 2002-2003 perde il posto da titolare per l’exploit del portiere brasiliano Dida, ma riesce comunque a dare un importante contributo alla conquista della Champions League 2002-2003, rispondendo con una buona prestazione quando viene chiamato in causa nella semifinale di ritorno contro l’Inter. Dopo i trascorsi al Monza, Abbiati si trasferisce al Milan nel 1998. Parte da terzo portiere alle spalle di Sebastiano Rossi e Jens Lehmann, ma debutta in Serie A il 17 gennaio 1999 (Milan-Perugia 2-1) subentrando al 92º in seguito all’espulsione del portiere titolare Sebastiano Rossi. Cresce nel Monza prima di spostarsi in rossonero nel 1998 come terzo portiere del Milan di Zaccheroni, alle spalle di Sebastiano Rossi e Jens Lehmann. Prelevato dal Monza nel 1994, disputa una sola partita in campionato il 30 dicembre 1994 (Modena-Monza 1-0), prima di essere mandato a giocare nel Borgosesia.
Nel maggio 2008, al termine del prestito all’Atlético Madrid, Christian ritorna ad essere un giocatore del Milan. Nel 1863, ex studenti di università inglesi fondarono la «Football Association», l’organismo che definì le regole che tutte le squadre avrebbero dovuto seguire. Allo stadio Tardini si giocherà una gara già di per sé storica: non solo si celebrerà il trentesimo anno del gemellaggio tra le due tifoserie, ma le squadre scenderanno in campo con le maglie… Scendendo in campo in Milan-Sampdoria del 28 settembre 2013, Abbiati raggiunge le 331 partite ufficiali in rossonero, diventando così il portiere con più presenze nella storia del Milan (battuto il record di Sebastiano Rossi che aveva totalizzato 330 presenze in rossonero). Al sesto posto il Vicenza 1977-78: classica divisa con pantaloncino bianco e maglia a strisce verticali bianche e rosse per il giovane Paolo Rossi. Prima di tutto, però, cerchiamo di capire: cosa rende così iconica una divisa di calcio?
Quella volta aveva fatto tardi ad un allenamento poiché era rimasto addormentato, stremato dalla seduta massacrante effettuata il giorno prima. Il campionato era partito con l’intenzione di arrivare il più possibile vicino ai play-off, senza pretendere troppo. La versione con corona bianca, scritta nera, disco centrale azzurro e «N» di color oro, sebbene assai diffusa, non fu mai adoperata per le divise da gioco: nel quadriennio 1985-1989, infatti, sulle maglie casalinghe compariva la versione con corona bianca, scritta nera, disco centrale azzurro e «N» bianca, oppure, quando il logo non era cucito ma stampato, una versione monocromatica in bianco sullo sfondo azzurro della casacca; sulle divise da trasferta, invece, poteva essere riprodotta – oltre alla variante con corona bianca, scritta nera, disco centrale azzurro ed «N» bianca – una versione con corona blu, scritta bianca, disco centrale azzurro e «N» blu, oppure, quando il logo non era cucito, ma stampato, una versione monocromatica in blu sullo sfondo bianco della casacca. Dopo essere rientrato al Milan, il 18 luglio 2006 viene ceduto questa volta in prestito al Torino, dove ricopre il ruolo di titolare nella squadra granata che otterrà la salvezza a fine stagione.
A riprova della sua professionalità e serietà, Christian vanta una sola multa al Milan, in tutta la sua carriera. Christian Abbiati muove i primi passi da calciatore nel 1988 – all’età di 11 anni – nell’Aurora OSGB, formazione parrocchiale della città di Abbiategrasso, per poi passare all’Atletico Trezzano, all’Assago e, dopo due anni, al Corsico. Nel 2003-04, pur giocando poco, riesce – da vice-Dida, a contribuire lo stesso alla conquista del suo secondo Scudetto in rossonero. Da allora diventa titolare fisso dei rossoneri, contribuendo anche, con una parata decisiva all’ultima giornata ancora contro il Perugia, alla conquista dello scudetto 1998-1999 vinto sotto la guida di Alberto Zaccheroni. Una è personalizzata: colori rossoneri, il numero 32 su serbatoio e tappo, il Duomo di Milano sul parafango posteriore. Combinando insieme il rosso e il blu, ossia i colori della bandiera norvegese, la nuova maglia presenta uno schema grafico preso in prestito dai tradizionali maglioni da sci norvegesi. Il 26 giugno 2007 il Milan lo cede nuovamente in prestito per un anno, questa volta agli spagnoli dell’Atlético Madrid, dove inizia il campionato come riserva di Leo Franco per diventare poi titolare verso metà della stagione, conquistando il 4º posto e la qualificazione alla Champions League 2008-2009. In totale con la squadra spagnola disputa 30 partite (21 in campionato e 9 in Coppa UEFA) e subisce 34 gol (28 nella Liga e 6 in Coppa UEFA).