La Nazionale e la Juventus sono state due grandi storie d’amore nella mia vita di allenatore. Heysel, com’era stato promesso il 29 maggio 2010 dal presidente della Juventus Andrea Agnelli in occasione del 25º anniversario della tragedia. Tutto il nuovo centro sarebbe stato cinto da possenti mura, che abbracciavano un’area molto più vasta del territorio colonizzato, per lasciare spazio ai campi di coltivazione; tale vuoto fu colmato soltanto dall’espansione urbana della metà del ‘900. Negli ultimi anni, l’Hammarby è stato un tipico caso di squadra ascensore. Forfona – San Nicandro e Prata – Villa San Basilio: ultimi locali posti a sud-est, a confine con via Fortebraccio del quarto Santa Giusta, a sud di Porta Leoni. Lo sproporzionato locale di Bagno è delimitato ad est dal Coeso Federico II, da via Sant’Agostino, dal viale San Francesco di Paola che confina in Piazza della Repubblica, poi via Indipendenza, che dopo Piazza San Marco, sfocia direttamente in Piazza Duomo, e via Arcivescovado, per quanto riguarda i cardi; mentre i decumani sono via Buone Novelle, via Simeonibus, via San Francesco e viale XX Settembre all’altezza di Porta Bagno.

Birthday La zona di Porta Roiana, lungo via XX Settembre, ha di interesse la chiesa di Santa Maria delle Buone Novelle o Sant’Apollonia, la chiesa di San Francesco di Paola, fuori le mura Porta Lucoli, Porta Bagno, Porta Roiana e le due piccole chiese di Santa Maria del Monte e della Madonna degli Angeli, con la facciata gotica dell’ex chiesa di Santa Maria del Vasto. Il viale che lo delimita è dedicato a Francesco Crispi (prima si chiamava via Porta Napoli), mentre altri viale principali sono il viale Collemaggio, via Gabriele d’Annunzio, via Michele Iacobucci, via Luigi Cadorna, via Armando Diaz, via Piave, via Gualtieri d’Ocre, via XXIV Maggio. Il cardo principale è via San Michele, seguito da via Goriano Valle, Corso Federico II (nel locale di Sant’Eusanio), mentre i decumani sono via Tione, via Giardini, via Luigi Rendina. La leggenda vuole che 99 castelli fondassero la città nel 1254, sotto il patronato di Federico II di Svevia, distrutta cinque anni dopo da Manfredi di Svevia e ricostruita dal 1265 per volere di Carlo I d’Angiò. Camarda: locale posto ad est di Paganica ed a nord di Navelli, compreso tra la zona ovest del corso Vittorio Emanuele, via Carlo Franchi, via Mazzini, via Altonati e via Leosini.

Il termina nord delle mura era presso Porta Paganica, oggi Porta Castello, le vie principali sono via Castello, via Pescomaggiore, via Arco delle Terziarie, via Sant’Elisabetta, via Zara, viale Vittorio Veneto e via Sinizzo. Il locale di Poggio Picenze abbraccia una vasta area del quarto che ad ovest sfocia nel corso, all’altezza dei «Quattro cantoni», presso via San Bernardino, ed è delimitato da via Giuseppe Verdi, via San Giovanni di Capestrano e Piazza Teatro, dove si trovano la scuola elementare De Amicis, il teatro comunale e il sagrato della basilica di San Bernardino, mentre Sinizzo e San Demetrio occupano la zona delle mura di Porta Leoni, lungo il decumano di via San Bernardino che diventa via Panfilo Tedeschi, che s’incrocia con il cardo di via Signorini Corsi, dove si trova il monastero della basilica. Le mura abbracciano ancora quasi totalmente il centro storico, e sono scomparse solo in alcuni punti, come nella zona sud-est del viale di Collemaggio e nella porzione di via Papa Giovanni XXIII. Tra le villette liberty più interessanti c’è Villa Nurzia, gli altri monumenti sono la chiesa di Cristo Re, sorta sopra la chiesa di Santa Maria di Cascina, nel piccolo locale di Cagnano Amiterno, l’ex Casa della Giovane Italiana in stile razionalista, sede del Gran Sasso Science Institute, la monumentale villa comunale col Monumento ai caduti di Nicola D’Antino, il Palazzo ex Casa del Balilla sede del Rettorato del Gran Sasso Science Institute, e Porta Napoli, posta all’estremità del corno collinare del centro storico.

Barile – Ocre – Bagno: serie di locali posti nella parte occidentale del corno, all’altezza di Porta di Bagno e Porta Roiana; il locale di Bagno, insieme a quello di Cagnano, e molto vasto e confina a nord-ovest con i locali del quarto San Marciano, e più a nord ancora con Piazza Duomo. I quarti dell’Aquila sono divisi in gruppi di due: i quarti «amiternini» posti ad Ovest, che volgono verso il borgo di San Vittorino, dove si trovava la romana Amiternum, e sono quelli di San Pietro e San Marciano; mentre gli altri due sono quelli «forconesi», che volgono ad Est, verso il comprensorio di Bagno, dove si trovava la città di Forcona, prima sede diocesana della città, e sono quelli di Santa Maria e Santa Giusta. Ciononostante, durante gli anni ottanta vennero sviluppati molti nuovi trick. Nota1: Durante la guerra civile, la nazionale spagnola giocò solo alcune amichevoli.

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